La ricostruzione a Tolentino, come nel resto del cratere sismico, presenta una serie di criticità che chiamano in causa direttamente il ruolo degli enti locali, in particolare nella programmazione dei lavori, oltre che nella definizione delle priorità sulle quali puntare per individuare le linee di sviluppo per il futuro.
E questo vale ancor più a Tolentino, che sconta il malgoverno delle ultime due amministrazioni Pezzanesi, le quali hanno impostato la ricostruzione sin dalle prime fasi in contrasto con le esigenze reali dell’intera comunità locale o perlomeno della maggior parte di essa.
È per questo che Dipende da Noi, dopo il primo turno, venuta meno la possibilità di eleggere il proprio candidato sindaco Massimo D’Este, ha avuto la speranza che l’amministrazione Sclavi potesse rappresentare per Tolentino una svolta rispetto all’amministrazione precedente.
Quella speranza è stata inizialmente alimentata dalla giunta Sclavi per alcune scelte e azioni, rispetto a priorità presenti anche nel nostro programma elettorale, quali ad esempio quella di voler ricostruire la Scuola Don Bosco nel centro storico di Tolentino, o quella di voler ospitare anche se temporaneamente, in attesa del nuovo Campus degli Istituti superiori, almeno una parte dei liceali in una struttura più consona, o la dismissione, seppur dolorosa umanamente per alcuni, dei containers che per anni, unico caso in tutto il cratere, ha in maniera vergognosa ospitato chi aveva perso la propria abitazione o quella in cui era in affitto per colpa del sisma.
Purtroppo però, la speranza si è scontrata con la dura realtà. Soprattutto riguardo la partecipazione e la condivisione come strumento politico e di governo della città.
A nostro parere c’era la necessità, in questo particolare e difficilissimo momento storico di Tolentino, di dotarsi di strumenti di consultazione e programmazione straordinarie, quali potevano essere le Commissioni Straordinarie Consiliari, in particolare la Commissione Sisma. Quella che avrebbe potuto rappresentare una novità, un’utile bussola per l’amministrazione ma che in realtà, una volta creata, non è stata mai convocata per poter contribuire alla individuazione e, perché no, anche alla soluzione di criticità reali della popolazione.
Per questo motivo, con dispiacere, il nostro rappresentante nella commissione Sisma, Nazzareno Tiranti, presenterà formalmente le sue dimissioni proprio per evidenziare l’inutilità di un ruolo all’interno di un organismo di programmazione che è rimasto in questa prima metà di consiliatura solamente sulla carta.
Tutto ciò induce purtroppo a ritenere ad oggi esaurita, salvo prove contrarie, la possibilità che l’amministrazione Sclavi possa rappresentare una reale svolta per Tolentino.
Le cose da fare sono ancora molte ed occorrerà purtroppo molto tempo. Solo per citarne alcune: la non completa realizzazione di edifici sostitutivi delle Sae, la ricostruzione di tante opere pubbliche (municipio, scuole, ospedale, case popolari, ecc.) fino alla programmazione di politiche locali che incontrino le esigenze reali della popolazione, quale ad esempio la possibilità di modulare la tassazione locale a favore dei tanti esercenti che, nonostante operino ancora all’interno delle aree che sono diventati dei veri e propri cantieri, sono costretti ad essere equiparati a dei negozi di un qualunque centro commerciale!
Per questo riteniamo necessario che tutte le forze attive, i movimenti, le cittadine e i cittadini possano e debbano contribuire a dare una svolta per la città, ognuno per la propria parte, perché non vogliamo lasciare spazi ad una cultura dell’abbandono che rischia, questo sì, di alimentare una diffidenza che risulta essere un vero e proprio cancro per la convivenza democratica di una città.
I coordinatori Dipende da Noi Tolentino
Barbara Salcocci – Nazzareno Tiranti