Salute diritto fondamentale dell’individuo e della collettività

È ormai evidente come la giunta Acquaroli continui a mostrare una profonda inadeguatezza: le Marche sono da settimane ai primi posti tra le regioni con maggior numero di contagi. Le rianimazioni sono al collasso, nei pronto soccorso saturi i pazienti attendono giorni interi prima di essere ricoverati in reparti che sono costantemente in carenza di posti letto.

Tutta la regione soffre della terza ondata pandemica che era non solo prevedibile ma prevista, esacerbata da un timido, caotico e parcellare piano di chiusura. Un fallimento totale insomma, vanamente mascherato da proclami spesso imbarazzanti (“entro maggio l’immunità di gregge”, “produrremo i vaccini nelle Marche”, “tratteremo il Covid con l’ozono”, “saremo un modello per le altre regioni”) altre volte costosi ed inutili come il fasullo “screening di massa” di cui oggi possiamo constatare la totale inefficacia.

Andando in ambito nazionale e globale, questa pandemia può e deve essere l’occasione per una riflessione radicale su un modello sociale, economico e politico, in crisi già ben prima del Covid.

Una prima grande azione che la politica deve avere il coraggio di compiere e i cittadini di pretendere, è la liberalizzazione della proprietà dei brevetti sui vaccini.

Sembra incredibile e surreale che di fronte a questa emergenza sanitaria mondiale i governi e l’unione europea rimangano volontariamente sotto lo scacco di multinazionali farmaceutiche, che hanno già enormemente fatto il loro profitto, pur di non violare due principi “sacri” al neoliberismo: il contratto e la proprietà.

I Paesi membri hanno messo a disposizione ingenti risorse di denaro pubblico. Ciononostante, il vaccino resta di proprietà privata delle aziende produttrici che per vent’anni avranno il monopolio del brevetto e potranno quindi trattare con i governi da una posizione preminente.

Una pandemia si può sconfiggere solo insieme con cure globali e gratuite e con l’accesso universale ai vaccini.

Una emergenza sanitaria deve prevedere misure “eccezionali” e quindi che superino la “normalità”, a tutti i livelli, in primis nelle regole di un mercato che in realtà non ha nulla di normale nel rimanere impassibile di fronte a centinaia di migliaia di morti.

Per queste ragioni Dipende da Noi ha da mesi aderito alla raccolta firme indetta da un gruppo di personalità europee, ricercatori e attivisti, lanciata il 30 novembre 2020 col fine di raggiungere 1 milione di firme nei 27 Stati membri, entro 1 anno di tempo, così che la Commissione Europea sia obbligata a prendere un’iniziativa in materia per una modifica legislativa. Tra i promotori italiani Vittorio Agnoletto, Gino strada e Don Luigi Ciotti.

Sempre per queste ragioni invitiamo i cittadini, le associazioni, le organizzazioni politiche e sindacali ad una mobilitazione convergente a sostegno della liberalizzazione dei brevetti sui vaccini, a cominciare dalla manifestazione di sabato 27 marzo ad Ancona, piazza Roma, indetta dai centri sociali per pretendere che venga garantito un diritto fondamentale della nostra Costituzione: il diritto alla salute.

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