Il metodo del Consiglio Comunale è inadeguato e va reimpostato

A Civitanova la politica del Consiglio comunale e degli esponenti dei partiti deve darsi un metodo di lavoro adeguato. Spesso prevale una routine di confusione, di approssimazione, di polemica per la polemica, di personalismi. Segnaliamo alcune difetti di fondo.

Primo: l’ordine del giorno del Consiglio comunale, pieno di argomenti complessi e disparati, arriva ai consiglieri solo pochi giorni prima, la documentazione relativa ai temi da discutere talvolta arriva all’ultimo momento.

Secondo: la maggioranza del Consiglio arriva a volte spaccata e sceglie di rimandare decisioni importanti per la vita della città, come è successo di nuovo al Consiglio comunale dello scorso 30 settembre.

Terzo: quando si tratta di nominare rappresentanti nelle varie commissioni comunali il criterio resta quello di occupare più posizioni possibili e non è quello della competenza di questi rappresentanti. L’esempio dell’Istituto Paolo Ricci è eloquente: è un ente che si occupa di servizi alla persona e di situazioni di grande sofferenza, eppure non si è data prova di seguire il criterio della competenza socio-pedagogica, psicologica, medica e riabilitativa, ma sempre solo quello della rappresentanza politica.

Quarto: alcune commissioni di lavoro del Consiglio non sono state ancora neppure convocate, mentre su tutti i temi dell’amministrazione della città è urgente confrontarsi e trovare soluzioni adeguate.

Quinto: Giunta e Consiglio continuano a riunirsi e a deliberare senza attivare il confronto con i quartieri, con le categorie sociali, con gli esperti che potrebbero dare indicazioni preziose. Insomma, è urgente imprimere una svolta di metodo nel modo di fare politica a Civitanova dimostrando serietà e responsabilità.

Il movimento “Dipende da Noi” chiede a tutte le forze politiche di impegnarsi a risolvere intanto le cinque incongruenze segnalate. Si tratta di dare più tempo ai consiglieri comunali per prepararsi per i Consigli, di evitare rinvii nelle delibere essenziali, di far valere d’ora in poi il criterio della competenza per le nomine negli organismi comunali, di attivare subito tutte le commissioni comunali, di organizzare incontri pubblici con la cittadinanza nei quartieri sui temi principali in discussione. Con questa svolta nel metodo la politica civitanovese crescerà in credibilità ed efficacia, altrimenti crescerà ulteriormente il primo partito della città: il partito di quelli che non votano perché disgustati da questo modo di fare.

Dipende da Noi Civitanova Marche

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