Azione trasformativa e disobbedienza civile

In un momento così difficile come quello che stiamo vivendo molti si chiedono “che fare?” e finiscono per convincersi che non si può modificare nulla. È vero il contrario. Dobbiamo osare perché possiamo fare molto, proprio ora, per spezzare la morsa del sistema attuale ed aprire una strada di rinnovamento radicale della società. Se non intraprendiamo questa azione collettiva, il mondo rischia di scivolare verso l’autodistruzione. Per questo è tempo di disobbedienza civile e di conflitto generativo.

Dipende da Noi non è un’associazione culturale e nemmeno la copia di formazioni politiche esistenti o la loro somma, è un soggetto etico, culturale e politico che si caratterizza per metodo, capacità progettuale e capacità di produrre alleanze e movimento plurale su questo terreno perseguendo un progetto di società che nasce dall’ascolto di tutte le vittime del sistema attuale e da quello che possono insegnarci.

Lavoriamo per sviluppare la capacità di costruire relazioni che consentano di superare le difficoltà e le divisioni portando il proprio contributo per una politica biofila, nonviolenta, democratica, ecologica, anticapitalista e generatrice di una società di pace

Dipende da Noi si propone come laboratorio politico che elabora strategie a medio e lungo termine vivendo anche l’urgenza di occuparsi delle tematiche contingenti.

Perciò facciamo strada con i movimenti e le associazioni che perseguono ideali affini ai nostri, con l’intento di produrre un progetto collettivo e un’azione politica trasformatrice, schierandoci a sostegno, diretto ed indiretto, delle istanze e delle azioni non violente di conflitto generativo e di disobbedienza civile, tra le quali ricordiamo:

  • le iniziative della Società della Cura
  • la lotta per il lavoro del Collettivo di Fabbrica della GKN e della Caterpillar
  • la diffida alla Regione Marche per l’applicazione delle linee guida del Ministero della Salute in merito all’aborto farmacologico, ai consultori, ed alla salute delle donne
  • la campagna di sensibilizzazione sui Beni Comuni per lo stralcio dell’art. 6 del DL Concorrenza
  • le iniziative per il diritto all’informazione con Roberto Cenci, “L’informazione non si imbavaglia!”
  • il reclamo/protesta ai seggi in occasione delle elezioni politiche per chiedere la revisione della legge elettorale
  • le manifestazioni per la PACE “Tacciano le armi! Trattato subito”
  • la manifestazione “Basta pagare a un mese dall’alluvione” contro l’incuria e per una ripartenza dal basso
  • l’azione di Ultima Generazione per risvegliare l’opinione pubblica e pretendere dalla politica di interrompere gli investimenti in combustibili fossili e accelerare sulle energie rinnovabili
  • la campagna Riprendiamoci i Comuni promossa da Attac Italia con la proposta di leggi di iniziativa popolare.

Sono solo alcuni esempi salienti dell’azione collettiva che si sta sviluppando e che, con la maturazione di un progetto politico nuovo, potrà riaprire una via di liberazione a una società che appare condannata alla fine.

Paola Petrucci

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