Lettera aperta a Maurizio Acerbo e a Nicola Fratoianni

Caro Maurizio, caro Nicola,

vi scrivo a titolo del tutto personale, anche se so di esprimere i sentimenti e i pensieri di buona parte del movimento “Dipende da Noi”. Avrei dovuto scrivere prima questa lettera, ma speravo che si sarebbe delineata una volontà di cammino comune che poi non è emersa. Scrivo a voi perché, personalmente e ciascuno con la forza politica di cui è segretario nazionale, siete stati entrambi vicini all’esperienza di “Dipende da Noi” nelle Marche e di questo vi ringrazio.

Vi scrivo anzitutto perché molte persone aderenti al nostro movimento sono vicine o iscritte a Sinistra Italiana oppure al Partito della Rifondazione Comunista, benché la maggioranza di noi non abbia alcuna tessera di partito.

Siete i segretari nazionali di questi partiti e condividete l’aspirazione a una società più giusta, solidale ed ecologica. Venite da origini comuni. Quale sarà la differenza abissale che legittimamente può dividere le istanze, i soggetti, le speranze che voi rappresentate? Ma, a quanto pare, di fronte alla scadenza nazionale delle elezioni politiche del 2023, siete già schierati su vie totalmente divergenti: Nicola su quella di una presenza di Sinistra Italiana nella coalizione di centro-sinistra, una presenza finalizzata a conquistare una significativa rappresentanza in Parlamento; Maurizio su quella di una rappresentanza di movimenti e istanze anticapitaliste che prescindano dal centro-sinistra e dalla sua ipocrisia. Nicola interpreta le ragioni della mediazione con la realtà, Maurizio le ragioni dell’alternativa che deve finalmente trovare realizzazione.

È evidente che realtà esistente e alternativa devono potersi mediare, ma per ora tutte e tutti noi non riusciamo a trovare il giusto punto d’incontro, di qui anche la divergenza tra le due vie che voi state costruendo.

Nella sua dimensione regionale, anche un movimento come “Dipende da Noi” nelle Marche rischia di essere lacerato da questa devastante divisione tra istanze e soggetti ugualmente giusti. Il dramma è che l’alternativa tra le due vie che voi rappresentate spezza proprio la solidarietà della nostra azione comune, più che minacciare il sistema, che anzi gode dell’eterna lacerazione a sinistra. L’alternativa dev’essere a Draghi, a Meloni e Salvini, al capitalismo, al militarismo, al sessismo, al razzismo, non tra le forze politiche della sinistra italiana. Per evitare questo serve un supplemento di responsabilità, di coraggio e di immaginazione politica.

“Dipende da Noi” potrebbe anche cavarsela affermando il principio della libertà di ciascuna/o rispetto a queste due vie, dunque astenendosi dal prendere una posizione ufficiale alle elezioni politiche del 2023. Ma sarebbe un vuoto di iniziativa collettiva, solo poco meno doloroso di una scelta netta per l’una o l’altra opzione.

Siccome però l’errore peggiore è sempre la rassegnazione, vi scrivo per chiedervi di tornare a incontrarvi per parlarvi il prima possibile. Lo scopo di questa scelta di dialogo, proprio quando sembra che non ci sia spazio per il dialogo, è quello di verificare se esista una via ulteriore e più feconda, che trovi un punto di mediazione più alto (e non autolesionista per la sinistra politica) tra realtà data e alternativa.

So bene che alla fine bisognerà prendere una delle due strade che voi state costruendo. Ma il modo in cui sarà intrapresa dovrebbe assumere e integrare fortemente le ragioni di chi sosteneva l’altra via. La strada potrebbe essere quella di costruire una più forte ala sinistra della coalizione con il PD, in un accordo solo tattico e internamente competitivo con il centro-sinistra per arrivare davvero a una forte rappresentanza in Parlamento della sinistra radicale, ma comunque seguendo il metodo di un sistematico raccordo con i movimenti sociali del nostro Paese. Oppure la strada potrebbe essere quella di rafforzare ancora meglio e di più uno schieramento alternativo anche al centro-sinistra, ma realizzando ben altro radicamento e acquisendo un peso maggiore rispetto a quello che oggi si delinea.

So bene che sia per te, Maurizio, che per te, Nicola, non c’è spazio per un’intesa: le analisi sono fatte, le decisioni prese. Ma siccome c’è ancora tempo, vi chiedo comunque di tentare di sbloccare la situazione. Vi conosco come persone oneste, responsabili, appassionate. E aperte all’utopia. Non credo che nessuno di voi due sia soddisfatto di questa divisione tra le forze della sinistra. Vi chiedo quindi di non arrendervi alla fatalità di questa divisione tra realisti e radicali, che sarebbe un danno per tutte/i. È necessario sondare insieme, nel rispetto reciproco e senza delegittimarsi a vicenda, una possibilità migliore e ulteriore.

Sono disponibile, come molte/i di “Dipende da Noi”, a fare la mia parte per favorire questo dialogo in qualsiasi modo sia legittimo e utile. Potete semplicemente ignorare questa lettera, giudicandola ingenua e inutile, ma conoscendovi confido in una vostra risposta positiva, generosa e lungimirante.

Un abbraccio

Roberto Mancini

Write a comment